domenica 23 giugno 2013

Libero pensiero in pubblica scuola - Il dramma di Adamo ed Eva


 

Il dramma di Adamo ed Eva è stato quello di nascere adulti.

Lo Sperimentatore tolse loro l’infanzia e li illuse di vivere in una rigogliosa dimensione. Ma anche nelle illusioni c’è una porzione di realtà e questa, come un albero, crebbe al centro del pensiero, e i suoi pomi ebbero i colori dei balocchi del mondo. Fu così che l’asservito Adamo sentì il suono del trenino, grazie ad Eva, che possedeva un intuito avvolgente come le spire di un serpente. Giocarono, giocarono e poi ancora giocarono, dimenticando spazio e tempo, e le loro voci diventarono sempre più acute, sottili e leggere tanto da innalzarsi ed arrivare in cielo, già, in Cielo.

Le mani sporche, le ginocchia sbucciate, il corpo zuppo di sudore. Fu così che furono sorpresi e impauriti.

Una voce, grave come un tuono, esplose. Mille e più di mille ire adulte colpirono come proiettili le gote rosse, i capelli arruffati e sporchi, il moccolo. Tentarono di rimediare asciugandosi il sudore con le mani polverose, ma il risultato fu un groviglio di linee scure sui corpi.

L’ipotesi dello Sperimentatore fu sbriciolata da quella visione.

Aveva potuto creare due perfette creature, ma non aveva potuto svuotarle.

Gli aveva dato la sua immagine, ma non la sua somiglianza.

Colto dallo sconforto, lo Sperimentatore pensò di abbandonare il progetto, ma un lampo attraversò la sua divina mente.

Le perle di sudore, le gote rosse, le ginocchia sbucciate, i capelli arruffati e sporchi e le mani polverose potevano essere mantenute intatte. Potevano essere trasformate in manifestazioni dell’adulta età.

Il cerchio fu chiuso.

Adamo ed Eva avrebbero continuato a bagnare la loro fronte, ad arrossare le loro guance, a sbucciare le loro ginocchia, ad arruffare i loro capelli e a sporcare le loro mani in una dimensione stretta tra spazio e tempo.

Avrebbero mantenuto tutto ciò nel gioco della vita guadagnata col duro lavoro.

19.07.2012

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