domenica 23 giugno 2013

Ci hanno raccontato che ...




Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore con gli istituti scolastici autonomi.
Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore senza i programmi ministeriali.
Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore con l'eliminazione degli esami di quinta elementare.
Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore con il Piano dell'Offerta Formativa.
Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore con gli istituti scolastici competitivi.
Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore con i premi agli insegnanti più bravi.
Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore con il maestro unico.
Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore con il tempo scuola ridotto.
Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore, ma …

Ora la scuola gestisce in autonomia quelle poche risorse che le arrivano dallo Stato, chiede i soldi alle famiglie per comprare il materiale scolastico ed è alla ricerca continua di uno sponsor o di un progetto qualsiasi, purché finanziato.
Ora nella scuola elementare si ignorano gli stati europei  e i continenti, la storia moderna e contemporanea.
Ora non ci sono più gli esami alla fine della quinta elementare, e con loro sono spariti quei momenti di preparazione ad un evento che sublimava la fine di un percorso scolastico importante.
Ora la scuola ha il Piano dell’Offerta Formativa, che contiene progetti di ogni tipo e specie, corsi di ogni tipo e specie, eventi di ogni tipo e specie, spettacoli di ogni tipo e specie e lontani richiami allo studio e all’apprendimento delle discipline.
Ora la scuola premia gli insegnanti migliori, cioè quelli che si presentano come animatori, organizzatori di eventi mondani, curatori di public relations, istruttori di sci, di yoga e di sport estremi, mentre chi svolge sobriamente il lavoro nelle proprie classi, garantendo la trasmissione dei saperi, è tacciato di “soliloquismo” e sovente esposto al pubblico ludibrio.

Nella scuola elementare non è stata ancora ripristinata la figura del maestro unico (ma siamo sulla strada buona). In compenso c’è la figura del maestro prevalente: una figura che insegna quasi tutte le materie e che per completare le ore di cattedra emigra in altre classi in cui affluiscono altri emigranti dando vita così a classi "girotondo" affollate e variopinte.
Ora nella scuola elementare il tempo scuola si è ridotto. Le ore di Italiano, di Matematica, di Scienze, di Storia, di Geografia si sono ridotte; le ore di Musica, di Arte e Immagine, di Educazione Motoria si sono… vabbè, lasciamo stare. Le ore di Religione Cattolica non si sono ridotte.

Ci hanno raccontato che avremmo avuto una scuola migliore, ma la cosa non mi ha mai appassionato. Quel che mi meraviglia è che tanti, troppi insegnanti hanno creduto e credono ai turnisti della menzogna; troppi insegnanti hanno fatto e fanno spallucce di fronte ai proclami bugiardi, e troppi ancora si sono accodati e si accodano alle scelte di quei Dirigenti Scolastici che, nell’estasi mistica di apparire funzionari efficienti ed efficaci, abbagliano e disorientano, con la sacralità delle luci di Las Vegas, la scuola pubblica che ha la funzione istituzionale di educare istruendo.

2.06.2012


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