domenica 23 giugno 2013

Libero pensiero in pubblica scuola - Se questo è un Dio - La Punizione di Eva e di Adamo




Dio, dopo averlo creato, aveva collocato Adamo nel paradiso terrestre, esattamente nel giardino di Eden, a oriente. Il giardino era rigoglioso, pieno di alberi che davano frutti gustosi. Un posto incantevole dove Adamo avrebbe dimorato eternamente. La storia potrebbe dunque finire qui. Ma Dio era pieno di risorse e tra gli alberi ne pose due in particolare: l’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male [1]. Poi calò in quel luogo incantato un divieto. Dio non spiegò, semplicemente vietò. Rivolto ad Adamo disse : “ Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti”[2]. Fino a quel momento l’unico interlocutore umano di Dio è Adamo. Eva è assente. Verrà creata successivamente, come tutti ben sanno, dalla “plasmazione” di una delle costole di Adamo.

Quando la donna fece il suo ingresso in Eden probabilmente non fu informata con dovizia sul divieto divino. Infatti alla domanda del serpente, che secondo le varie interpretazioni cela la figura di Satana, che le chiede se Dio avesse vietato di mangiare i frutti di tutti gli alberi dell’Eden, essa risponde: “ Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”[3]. Se si fossero poi mangiati i frutti dell’albero della vita si sarebbe raggiunta l’immortalità, ma non la conoscenza[4]. Insomma la situazione appare un po’ ingarbugliata, tanto che il serpente intorbidisce ancor più le acque dicendo alla donna: “No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male”[5].

Dunque:

    Dio vieta ad Adamo di mangiare i frutti dell’albero della conoscenza del bene e del male, ma non quelli dell’albero della vita.[6]
    L’albero della vita è posto da Dio al centro dell’Eden.
    Eva sa che non deve mangiare i frutti dell’albero posto al centro del giardino, e non quelli della conoscenza del bene e del male.
    Il serpente si riferisce all’albero centrale come se fosse quello della conoscenza del bene e del male.



Insomma, non è il massimo della chiarezza!

Orbene, cosa fa Eva, dopo essere stata sollecitata dal serpente? Assaggia candidamente i frutti dell’albero. Li assaggia e li fa assaggiare ad Adamo, il quale lo fa senza indugio.

Ora è utile porsi alcune domande: perché Eva non avrebbe dovuto assaggiare i frutti e Adamo avrebbe dovuto mostrarsi riottoso? Eva e Adamo non erano forse creature pure? Perché mai Eva avrebbe dovuto pensare che dietro alle parole del serpente ci fosse l’inganno, categoria estranea al pensiero di un essere che non conosceva ancora cosa fosse il bene e cosa il male? E la stessa cosa si dica per Adamo. Perché avrebbe dovuto rifiutare l’offerta di Eva?

Ed ecco, Dio si accorge che il suo divieto è stato infranto. E si arrabbia. “E’ questo il modo di usare il libero arbitrio di cui vi ho fatto dono?”. Lo sentite? Già, il libero arbitrio. Adamo ed Eva potevano decidere le loro azioni liberamente. Potevano agire come avrebbero agito due pargoletti che richiamati dal prodigioso luccichio dei tizzoni ardenti messi nel bel mezzo della loro stanza dal proprio padre li avrebbero senz’altro toccati, incuranti del pericolo. La purezza dei cuccioli d’uomo non è tale perché essi ignorano i mali dell’esistenza? E Adamo ed Eva non furono forse l’ ”infanzia” del genere umano?

Ma Dio non li comprese. Anzi, li punì severamente. E nel punire loro punì tutte le donne e gli uomini a venire. Punì le donne dicendo ad Eva:” Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà”[7]. Punì gli uomini dicendo ad Adamo: “…maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!”[8].

Avrebbero avuto bisogno di un padre, Adamo ed Eva…ne avrebbero avuto proprio bisogno.

[1] Nella versione C.E.I. della Bibbia è scritto: “Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.”. Nella Nuova Riveduta è scritto: “Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.”,  mentre nella Nuova Diodati è scritto: “E l'Eterno DIO fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e i cui frutti erano buoni da mangiare; in mezzo al giardino vi erano anche l'albero della vita e l'albero della conoscenza del bene e del male.” Come si può notare la differenza fra le versioni C.E.I /Nuova Riveduta e la Nuova Diodati non è di poco conto. Nelle prime si intende che solo l’albero della vita era posto al centro del giardino, mentre nella Nuova Diodati gli alberi della vita e della conoscenza del bene e del male sono entrambi posti al centro del giardino. Considerata la risposta che Eva dà al serpente, sembrano più consone le versioni C.E.I. e Nuova Riveduta.

[2] Versione C.E.I. -  Genesi 2, 16

[3] Versione C.E.I. -  Genesi 3, 2

[4] vedi nota 9, Versione C.E.I., 6a coedizione1982, Roma

[5] Versione Nuova Riveduta - Genesi 3, 4

[6] Da Versione Nuova Riveduta - Genesi 2, 16,17 ”Dio il SIGNORE ordinò all'uomo: “Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai ”.”

[7] Versione C.E.I. – Genesi 3, 16

[8] Versione C.E.I. – Genesi 3, 17

24.07.2012

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